A un concetto assoluto di
Donna
s’ispira
Maisìa,
la nuova
fragranza di Gabriella Chieffo
che
inaugura la Collezione 2016
La
Collezione 2016
“Con
Collezione ‘16 ho voluto celebrare un concetto assoluto di Donna,
l’incarnazione estrema di una femminilità che si esplicita in
scelte di coraggio e di audacia.
Una
Donna che rifugge dal ruolo di pedina del Destino e si fa lei stessa
destino di sé, sfidando convenzioni e scelte di comodo per assumere
il peso ingombrante di decisioni complicate e sentimenti devastanti.
Una
Donna impastata di vita e d’amore, intrisa di Luce
e di Ombre
che in un dicotomico alternarsi ne raccontano la sfaccettata
complessità.
Perché
la Donna di Collezione ’16 è una Donna difficile, una Donna che fa
paura perché basta a se stessa e che anche nel momento della resa
vince comunque, allorché i suoi principi le sopravvivono.
E’
una donna che compensa le altrui debolezze e che, con il suo
coraggio, nobilita la viltà di cui spesso si ammantano uomini
irrisolti.
La
femminilità violata
è un dramma tragicamente rappresentato su scene senza tempo né
luogo, che non conosce distinzione di razza, religione o
appartenenza. Per questo la Donna che ho voluto raccontare con le mie
nuove fragranze si fa arma da taglio dell’oscurità e porta avanti
un doloroso processo di lacerazione
delle tenebre, diventando
un’ombra assordante, un grido che afferma con forza il suo esistere
e che non può essere ignorato.
E’
il grido delle donne che un tempo venivano bruciate vive, è il grido
delle donne tuttora arse al rogo del pregiudizio, di quelle
sterminate tra le mura di casa, quello lacerante delle donne che in
alcuni luoghi vengono ancora sottoposte a pubbliche esecuzioni sotto
lo sguardo ipocrita e inerme del mondo. E’ il grido di ombre
che fanno rumore, il grido
di ombre che fanno luce”.
Gabriella
Chieffo
Maisìa,
la nuova fragranza
Collezione
‘16 si apre con Maisìa,
una fragranza che racconta la storia di una donna sensuale e
volitiva, tacciata di demoniaca bellezza e accusata di stregoneria in
virtù della profonda conoscenza della natura e dei suoi rimedi.
Spesso era questo il destino riservato alle donne che conoscevano il
potere curativo delle erbe: il sospetto infamante di usare tale
potere per “affatturare” i cuori. Il fatale binomio di bellezza e
sapienza diventava così un peccato da espiare con la morte al rogo.
Maisìa
è la formula usata per scongiurare il male, è il grido di scherno
che la folla lancia contro questa donna che non cede alle
intimidazioni e che resta fedele a se stessa fino alla fine,
consapevole della sua innocenza e di aver consegnato il proprio cuore
ad un solo uomo, lo stesso che la guarda morire, impotente e passivo.
E’ questo il momento culminante rappresentato dal visual, quando
con il suo estremo sacrificio Maisìa perde la vita, ma riscatta i
suoi principi che, intatti, perdureranno come un monito.
La
fragranza si apre con le note verdi delle foglie di fico e quelle
esperidate del bergamotto e del limone, quasi a suggellare quel
legame viscerale che la protagonista ha con la natura, e subito si
riscalda con le “note di fuoco” speziate e piccanti che di Maisìa
determinano il temperamento.
Nel
cuore, la presenza imponente del fico, frutto sensuale e ricco di
significati anche mistici, si lega alle note di testa, presentandosi
in equilibrio tra il “verde” ed il “polposo”e viene subito
enfatizzato dal voluttuoso effetto “touch”
dato dal narciso e dalla ginestra, grazie ai quali sembra di sentire
la pelle vellutata della protagonista.
A
chiudere la piramide olfattiva intervengono il legno affumicato di
guaiaco, il sandalo, l’ambra nera e una nota cenere, a
rappresentare l’ultimo atto della storia narrata.
Maisìa
è una fragranza fresca e calda insieme, pulita e lineare e appone il
suo significato narrativo a saldare il legame con le precedenti
collezioni, delle quali conserva la firma olfattiva e il tipico dry
down.
Il
connubio del brand con l’arte
Per
presentare in anteprima assoluta Maisìa,
la fragranza che apre Collezione ‘16, Gabriella Chieffo è partita
da approfonditi studi ingegneristici condotti sul tema del “light
and shadow”. L’idea era
quella di perpetuare il binomio che da sempre lega il brand all’arte
dando vita ad un’installazione unica, in grado di dare forma
all’immateriale.
Quella
che potete ammirare ad Exsence è, pertanto, una scultura di luci ed
ombre nella quale è l’assenza di materia a prendere forma ed è
proprio questa assenza ad affermare con forza la sua presenza. Il
vuoto diventa, quindi, un pieno di senso e dà origine ad una
narrazione artistica senza precedenti. A fare da cornice a questa
incredibile scultura di ombre e luci è un paesaggio urbano
estremizzato, che di fatto attualizza e rende atemporale la storia di
Maisìa,
donna di ieri, di oggi e di domani, che assurge a simbolo delle
figure femminili di tutti i tempi.
Isella
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